Ti sarà sicuramente capitato di dover connettere uno strumento direttamente ad un mixer o a una scheda audio. E il tecnico audio sul posto ti avrà proposto l’utilizzo di una D.I. Box. Cerchiamo di capire insieme perché questo apparato è necessario per ottenere un trasferimento del segnale ottimale.


Perché utilizzare una DI Box?

La maggior parte degli strumenti musicali (basso elettrico, chitarra, tastiera, etc.) ha un’uscita sbilanciata, mentre la maggior parte dei preamplificatori microfonici (o di linea) ha un ingresso bilanciato.
Affronteremo l’argomento in modo più approfondito successivamente nel nostro blog: per ora ci sarà sufficiente sapere che la connessione bilanciata ci permette di ridurre al minimo il rumore elettrico accumulato nelle lunghe distanze.

Il mixer e le schede audio professionali hanno le connessioni in ingresso bilanciate, di conseguenza se vogliamo connettervi degli strumenti con uscita sbilanciata è necessario utilizzare una D.I. Box (Direct Injection Box).

È importante inoltre ricordare che tutte le volte che si abbina un’apparecchiatura elettronica ad un’altra è necessario che le impedenze abbiano valori dello stesso ordine di grandezza, al fine di ottenere il massimo trasferimento del segnale per tutte le frequenze.

Se analizziamo l’impedenza in uscita tipica di una chitarra ad esempio, a seconda del pickup utilizzato potremmo trovare un’impedenza che varia da 10 kΩ a 1 MΩ, ovvero quella che viene definita come un’ “alta impedenza in uscita” e indicata come Hi-Z. L’impedenza in ingresso di un qualsiasi preamplificatore, mixer o scheda audio invece, difficilmente supera i 5 kΩ: di conseguenza, al fine di ottenere il massimo del trasferimento di potenza del segnale su tutte le frequenze in banda audio, è necessario un adattamento che può essere effettuato appunto tramite una D.I. Box.

Le D.I. Box, inoltre, integrano generalmente un circuito di Ground Lift che permette di risolvere problemi di ronzii legati alla presenza di loop di massa.


Ricapitolando, quando serve una DI Box?

  • Quando è necessario connettere uno strumento o un’apparecchiatura audio che ha uscita sbilanciata a un’altra apparecchiatura audio (mixer, scheda audio, amplificatore, etc…) che ha ingresso bilanciato
  • Quando è necessario connettere uno strumento o un’apparecchiatura audio che ha alta impedenza in uscita (Hi-Z) a un’apparecchiatura audio che ha ingresso a bassa impedenza Lo-Z
  • Quando è necessario evitare loop di massa che potenzialmente possono produrre ronzii o rumori in banda audio


Meglio una DI Box Attiva o una DI Box Passiva?

Le D.I. Box possono essere attive o passive. Quelle attive sfruttano l’alimentazione Phantom (o una batteria a 9V) per alimentare la circuiteria interna, di conseguenza sono in grado di bilanciare il segnale, adattare l’impedenza ed eventualmente rilanciare il segnale verso un amplificatore senza incorrere in attenuazioni di livello. Questa tipologia di D.I. Box è particolarmente indicata per tutti gli strumenti che hanno alta impedenza e segnale debole in uscita.

Figura 1 - La D.I. attiva Unika Pro-148

Le D.I. passive invece sono caratterizzate da una circuiteria elettronica meno complessa e sono indicate per apparecchiature con elettronica attiva, come ad esempio tastiere, synth e computer.

Figura 2 – La D.I. passiva Unika Pro-One


Connettendo il proprio strumento alla D.I. Box, è possibile comunque utilizzare il proprio amplificatore?

La maggior parte delle D.I. implementa un’apposita connessione (denominata Thru, Link o Loop a seconda dei modelli) che permette di dividere in due il segnale per poter connettere comunque il proprio strumento anche al proprio amplificatore. Per questo tipo di utilizzo raccomandiamo la scelta di una D.I. attiva.

Figura 3 - Il connettore Thru della D.I. attiva Unika Pro-148


DI Box Mono o DI Box Stereo?

Nel caso in cui sia necessario connettere strumenti che hanno uscite stereo, sono disponibili in commercio D.I. con due canali in ingresso e due canali in uscita, che permettono di connettere, ribilanciare e adattare l’impedenza di apparecchiature come ad esempio tastiere, laptop, etc..

Figura 4 - La D.I. attiva stereo Unika Pro-248


Esistono D.I. che permettono di connettersi con vecchie apparecchiature che non hanno connessioni XLR o Jack?

Nel caso in cui sia necessario connettere apparecchiature che implementano connessioni RCA o mini-jack, come ad esempio player o lettori CD, è possibile utilizzare D.I. box dedicate.

Figura 5 - La D.I. Unika Pro-MMD


Altri formati di DI Box

Recentemente sono stati introdotti sia nel mondo del live che nel mondo dello studio di registrazione nuove tipologie di connessioni, come ad esempio USB e Bluetooth. Per semplificare le connessioni ed evitare adattatori che spesso compromettono la qualità del segnale, sul mercato possiamo trovare D.I. che implementano questi standard.


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